La Maison

La scelta del termine ‘Maison’ non è stata casuale.

Oltre un secolo fa era già proprietà degli avi di Patrizia Colombo, Chief Director della nuova Maison, laureata alla “Normale di Pisa” amante ed esperta nella coltivazione e produzione delle piante officinali – ha svolto diversi lavori sulla menta di Pancalieri.

Rientrata in Val Pellice ha deciso, riacquistando nel 2016 il ristorante “Flipot”, di far rivivere una vocazione di famiglia: la bisnonna Alinne Pasquet a fine 800 gestiva l’albergo “Il Camoscio” di Bobbio Pellice.

Oltre all’omaggio alla bisnonna Alinne, aspiravo a creare un ambiente speciale in cui accogliere gli ospiti, con arredi appartenenti alla mia famiglia, caldi pavimenti in legno, camini realizzati da artigiani con la tipica pietra di Luserna ed il legno. Il mio intento era di proporre al commensale l’emozione, di trascorrere una amabile serata a casa, con qualcuno che cucina per te.

Ai nostri ospiti offriamo la cura dei dettagli in un ambiente riservato, dove ogni attività viene seguita con cura dal nostro selezionato team di personale specializzato.

Maison Flipot è una location unica dove far rivivere una passione che la bisnonna Alinne aveva “nell’arte del ricevere” con ritualità studiata, preziosa, che oggi si sposa con la cucina innovativa e rigorosa: la ricerca e la sperimentazione gastronomica si accompagna a creatività autentica.

“Andare a cena da Flipot, il celebre ristorante e albergo di Torre Pellice in Corso Antonio Gramsci 17, era considerato il massimo dell’eleganza e della raffinatezza per chiunque. Nessuno, con la paghetta di studente, poteva permettersi quel lusso. A titolo di cronaca, dobbiamo riferire, però, che era successo al nostro Giorgio, in vena di signorilità nell’offrire alla sua bella Elisa un pranzo in onore del suo sedicesimo compleanno, di invitarla proprio in quel locale. Ne era uscito spennato e con l’onta di doversi far aiutare a pagare il conto dall’amica. La locanda era sorta in una antica cascina del ‘700, aperta da Filippo Gay nel 1882 col nome, mantenuto fino al 1903, di “Locanda del Persico”. Da quella data prese il nome di “Flipot” da Filippo, il suo famoso chef e proprietario. Fra i suoi clienti più famosi: re, principi, cadetti della scuola di cavalleria di Pinerolo e magnati cittadini. “ – Tratto da “Il mistero delle Terre Nere” di Giovanni Peyrot.